La sfiducia nell'operare della quasi totalità dei contabili è maturata in anni di controlli di contabilità aziendali di qualunque tipo.
Il contabile, ancorché diligente resta un "creativo", apre nuovi conti o peggio in essi non mantiene "uniformità" tra le registrazioni e nel tempo.
Ne consegue che un "conto" non rappresenta "omogeneità" tra le rilevazioni che ospita e quindi mal si presta a concorrere al controllo della gestione, perché contribuisce a alterare i rapporti tra le classificazioni.
Il contabile, ancorché diligente resta un "creativo", apre nuovi conti o peggio in essi non mantiene "uniformità" tra le registrazioni e nel tempo.
Ne consegue che un "conto" non rappresenta "omogeneità" tra le rilevazioni che ospita e quindi mal si presta a concorrere al controllo della gestione, perché contribuisce a alterare i rapporti tra le classificazioni.